VROLOK - Void - OUT NOW

thanks for the reply

Kristijan is amazing, it really adds a new dimension to the music... I must say I never heard anything prior to Void by Kristijan.

I have the death hymen tape, another release would be cool as I really enjoy the first one (and my girl too, but that's another story)
but I never heard anything by Black Seas Of Infinity, I see they have a new release out on AWP, did you hear it?

I hope you do a (non metal) project with Xardas, 20.SV is fucking insane.

The thing with Xardas sounds like a mix of Vomit Orchestra and 20.SV. Maybe that should be obvious, but it really is a mixture of the two.

The new Black Seas of Infinity is fucking amazing. Check it out for sure.

Anything lately?

Also looking for reviews for Sangraal - Unearthly Night.

I have also my own webzine. I will review the albums of Vrolok, Slavia and other releases of Drakkar Productions. I will send the links of my reviews soon.
Patience.

I received these in the mail today. Incredible professionalism on Drakkar's part. Without a doubt the best thing I have ever recorded. Perfectly executed by the men at Drakkar.

perosus wrote:

-- (already taken care of, no need to post)

Haven't received your replying mail actually.

Scorn wrote:

perosus wrote:

-- (already taken care of, no need to post)

Haven't received your replying mail actually.

Send again; for a while I was receiving mail by the truckloads... it might have been mixed in with all of that. My apologies.

perosus wrote:

Send again; for a while I was receiving mail by the truckloads... it might have been mixed in with all of that. My apologies.

No problem.. It's resent !

I liked this album, quite a bold progression for Vrolok, not an unexpected one though. I didn't "get" the lyrics but D. did explain why this might be so, heh. Quite a hard album to get into at first glance...

(EDIT: no purpose.)

Some reviews of thus far. If anyone has any comments to add regarding the album, please do so. Thanks.

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Black Terror Metal 'zine:
4/5

Sappiamo tutti quanto oggi, la band statunitense capitanata da Diabolus, sia in assoluto fra le entità più osannate e titolate fra quelle in circolazione. Si pensava che i Vrolok, con i precedenti quattro capitoli, ed in particolare “Soul Amputation” avessero già fatto molto per ravvivare la nera fiamma, ma “Void” riesce anche a fare di meglio; il talento di Diabolus si rivela in tutta la sua grandezza.
I Vrolok attuali, infatti, si distaccano dal concetto puro di black metal e si fanno influenzare da altri stili, tanto da autodefinirsi autori di “dark metal con influenze black”. In realtà questo è un disco ancora ancorato al black metal, sia in senso di stile, sia per quanto riguarda le emozioni che riesce a trasmettere. “Void” è un lavoro molto “doom” e vario, con parti spesso lente ed angoscianti tipiche dello stile di band come Thergothon o Nortt.
Quasi tutte le canzoni partono da un riff minimale che fa da base ad un impianto che la arricchisce di sempre più sfumature, dando quindi vita a pezzi vari e particolari i quali tutti hanno una loro precisa identità che li rende disgiunti fra di loro, ma sempre capaci di comunicare all’ascoltatore profonde emozioni oscure. Pur essendo una musica non certo facile da assimilare, riesce sin da subito a catturare l’ascoltatore che, ascolto dopo ascolto, prende sempre più familiarità con il mondo di Vrolok, fino ad esserne totalmente inghiottito.
Con “Void” la band supera il suo ultimo “limite”, cioè l’essere stati finora sempre ancorati ad un genere: il black metal, pur avendo il talento per proporre uno stile più ampio; sempre oscuro, sempre estremo; ma in grado di estendere le proprie radici verso diversi linguaggi musicali.
“Void” quindi, pur avendo molto di black metal, riesce ad essere estremamente vario, poliedrico, ma soprattutto unico. Lo stile di Vrolok ha preso una direzione che distingue loro da qualsiasi altra realtà in ambito estremo. La piena maturità è raggiunta, i Vrolok sono ora pronti ad entrare nella leggenda del genere.
Penso che questo nuovo capitolo della storia dei Vrolok, assieme ad altri validissimi lavori usciti negli ultimi anni, segna la fine di un epoca; quella in cui il black metal era solo un affare europeo.
Penso che anche i più scettici, dinnanzi ad un opera magna come questa, dovranno inchinarsi.


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Unholy Cult:

Vrolok - Void (The Divine Abortion)
(Album of the Week 6-17-24-2007)

These days everything is played as fast as humanly possible with some bands loaded up on enough speed inducing chemicals to put down a horny rhinoceros. Outside of the abuse of triggers, Pro-Tools, and other new and dubiously improved studio tricks, playing with the velocity of a fighter jet isn’t anything new in Metal. Therefore, it is usually awesome to hear a mid-paced effort with a frighteningly ritualistic ambiance that squirms and grows in your guts like dracunculiasis.

Vrolok is a Black Metal band from the USA whose album ‘Void (The Divine Abortion)’ is a beautiful masterpiece of wickedness. The entire album is saturated in primordial ooze, and the fucking disc reeks of orgy sweat, blood, wax, and homicide. Each note played seems to have been as carefully placed as a stroke from Picasso’s brush. A crushing vibe drools into ears from brief Doom like interludes, but most of the music is mid tempo with intermittent injections of ritualistic Jim Morrison Rock and Roll via ominous cymbal play. Eerie choral voices and miserable howls enter the music then disappear like ghosts. Lead vocals have an enchantingly twisted mid throat shriek, which produces an almost narrative style of singing. Haunting keyboards slither coldly across your sleeping figure like a nocturnal viper. Guitars shimmer-n-shake in creepy acidic strums or they take on long harmonic melodies like a deep ecstasy penetration. Drums flow exquisitely in unique patterns contrasted against an unhurried cadence. Enhancing this earthquake of sabbatical delight is a distorted bass pirouetting with the hypnotizing portent of an evil woman’s smiling hips.

All the tracks on ‘Void (The Divine Abortion)’ are played wonderfully. Each song is multifaceted whether its in pace, or instrument play with the definite all encompassing highlight being the title cut, “Void.” I think production is an overrated idea based more on the audience’s arbitrary perception of music clarity than actual ambiance. By comparison, what makes Vrolok’s performance on this recording astounding is the ritualistic vibe trickling off this disc compelling me to imagine languidly entranced dancers weaving their way to an alter with sacred knives to sever Christ from the womb. Goddamn this disc is sublime, and that my Metal friends, is why you are going to buy it.

("musician's note" from D.: One thing I have to mention is that there aren't any keyboards on this album, all the instruments are real. Not sure where the Doors reference comes from, nor the fact he sort of neglected that the album is very fast for a good amount of the time, but I can't complain too much.)


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Blackmetalonline:
(I might have posted this already...)

9/10

La storia del black metal è certo nota e stranota a tutti gli amanti del genere, tanto che sarebbe inutile, soprattutto in questa sede, cominciare una disquisizione in proposito. Ciò che mi interessa maggiormente mettere in evidenza è il fatto che, da quel primo nucleo scandinavo di gruppi che l'hanno generato, esso si sia evoluto diventando un genere la cui sensibilità e il cui spirito hanno conquistato gradualmente l'Europa intera. Negli ultimi anni, inoltre, la sempre maggior apertura del mercato ad occidente ha determinato un crescente interesse delle Americhe verso questo tipo di musica.

Eccoci, dunque, di fronte ai Vrolok e a questo nuovo album, il quinto full-length, che è davvero un lavoro che lascia attoniti. L'atmosfera cupa è magistralmente creata dal connubio degli accordi plumbei di chitarre e basso con la batteria acustica, che insieme intessono un tappeto di decadenza dissonante che ben soggiace alle scelte vocali del gruppo. Il crepuscolo del divino descritto nell'album procede inesorabilmente lungo un cammino di disperazione crescente fino a lasciar spazio al terrore nei confronti del vuoto e del niente che in esso si cela. Non c'è respiro, non c'è speranza. Le parti cadenzate generano aperture da brivido che intrecciano il loro percorso con accelerazioni improvvise e furiose, per poi tornare a distendersi in arpeggi oscuri, che ben sottolineano l'accrescersi dello smarrimento umano. I Vrolok non mancano di rifarsi alla tradizione: sono evidenti, in alcuni punti, i richiami a nomi illustri dell'estremo (è impossibile non pensare ai My Dying Bride all'incipit dell'ultima splendida "Void", nda) che si limitano ad essere echi lontani, senza mai assumere le sembianze dello spettro di una scarsa creatività.

La costante sperimentazione nei suoni, le brillanti soluzioni ritmiche che danno vita ad accenti e sincopi tecnicamente ineccepibili, sfiorando a tratti partiture che gettano le proprie radici nell'ambient e nel jazz più oscuri, rendono questo disco degno di somma attenzione. Ogni singolo aspetto è curato nei minimi dettagli, niente è lasciato al caso. Le dinamiche sono ricercate, mai banali e neppure ampollose, ricche di spiritualità e personalità artistica. Un ottimo disco a cui, per rendere giustizia, non bastano certo queste poche parole, che restano solo un misero tentativo di descrivere un opera complessa in ogni suo dettaglio, diretta ad una cerchia ristretta di ascoltatori, ma che non stenterà a trovare ulteriori adepti.


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Metal Zone:
90/100


Vrolok, black metal band americana, ritorna sul mercato con un album suddiviso in due capitoli di tre tracce ciascuno: è questo il quinto full-lenght del combo statunitense che, dopo aver stupito con i primi lavori caratterizzati da soluzioni originali e brillanti intuizioni strumentali, ha mostrato un parziale cedimento con il mediocre “Resurgence III – Order of the Sphere”.

Le canzoni si alternano tra media lunghezza e durata eccessiva e sono caratterizzate da atmosfere malate, ritmi ossessivi, poche frenetiche accelerazioni e sensazioni di fredda e angosciosa paura trasmesse dalla batteria cadenzata dell’islandese Kristján E Guðmundsson (ex Potentiam) davvero bravo nel dettare i tempi di un lavoro che si distacca dagli stilemi del genere puntando molto su rallentamenti al limite del doom e influenze ambient.

Sicuramente un album difficile da assimilare ma che non deluderà chi è alla ricerca di un black più profondo e intimista che lo conduca in un sentiero di totale smarrimento dove l’angoscia è costante e vacua è la speranza di trovare la luce…fatelo vostro.


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(The most negative feedback I've received thus far, review or otherwise.)
Elskrin Webzine:
(7/10)

Ed ecco che, dopo il mediocre “Resurgence III – Order of the Sphere”, uscito questo stesso anno, è tempo di riprovarci per il buon Diabolus ed i suoi Vrolok, stavolta coadiuvato da un nuovo batterista, l’islandese Kristján E Guðmundsson, già in forza a diverse band tra cui Myrk, Potentiam. Le coordinate stilistiche in quest’album non sono cambiate rispetto al passato, ci troviamo ancora una volta infatti di fronte ad un black metal con forti influenze ambient e ritualistiche. Il grado d’ispirazione è invece per fortuna cambiato rispetto all’ultimo album, anche se, è bene dirlo, l’album non raggiunge i livelli dei primi lavori.
Andando più nel dettaglio, l’album consta di sei tracce suddivise in due capitoli: Side Divine e Side Abortion. Canzoni, alcune brevi altre lunghissime, che alternano accelerazioni fulminee (non troppe, a dire il vero) a rallentamenti quasi doom, il tutto inframmezzato da numerosi passaggi dark-ambient ed industrialoidi. Sezionando ancora di più le song, le atmosfere ricreate sono sinistre e funeree, parto di una mente malata che cerca di contagiare chiunque entri in contatto coi propri pensieri. Sapori acri si susseguono per tutta la durata del platter che, purtroppo, non si mantiene sempre su livelli eccelsi; ho trovato infatti abbastanza incolori le parti più lente e laceranti, che risultano essere a volte scontate e noiose. Ottimi invece le esalazioni più sperimentali e stranianti e le accelerazioni più tipicamente black.
Ci troviamo di fronte ad un album ostico, sulla stessa scia dei precedenti, e che sicuramente verrà apprezzato da coloro i quali sono alla ricerca di qualcosa di diverso e poco incline ai soliti clichè. In conclusione, “Void – The Divine Abortions” è quindi, tra alti e bassi, un discreto album, preferibile allo spento “Resurgence III – Order of the Sphere”, ma comunque inferiore alle prime release della band americana.


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Sort of disappointed that it hasn't been mentioned, so far as a "translator" online goes, that the album's tuned to A the majority of the time. I was hoping that'd be expressed a bit more.(On a related note, I've been sort of pissed that many people haven't "understood" the fact that the Vrolok- Resurgence (I, II, and III) CDs are NOT "albums" in the true sense of the word. They're something far different than an album, different than a demo, etc... They are Vrolok in title, but they're more of something introverted and for my own personal sake, whereas the albums are my extroverted expressions. Vrolok has only released two albums, period. Anyways a lot of reviews keep comparing Soul Amputation and Void to those, which should prove itself to be a worthless thing to do. They're entirely unrelated. None of this goes to say I dislike them, quite the contrary. But again, there's no true relation.)

I got this album a few days ago, I was very impressed. Some of the most original and well thought out black metal I have heard in a while.
Very unusual (well, from what I have heard in the black metal genre) but just fantastic, really really recommended.

Just heard the radio track, I like it! My question is why the fuck are they not booking gigs?

Tiphareth wrote:

Just heard the radio track, I like it! My question is why the fuck are they not booking gigs?

Because I'm the only member (save for the drummer, who lives a thousand miles from me), and the energy and time that'd be required to get a band together unfortunately isn't practical at this point. Most tracks would require three guitarists, plus I'd need a bass player and some behind-the-curtain work.

The Void guitars are almost always playing different things from one another, plus the leads that exist on top of that would necessitate three guitar players, for instance, and with the other organic instruments used, there would have to be someone running them from a computer. Not to mention I use unusual tunings a lot, spanning quite a few octaves, so each guitar player would basically need two guitars to switch off on.

Someday it'll happen, though.

I'm giving it a second spin tonight, and I have to say that my first impression is really good. I even sense some continuity in the genre, without stagnation, though.

And fuck, it's still sick and dark as Hell! Black-Metal is stil alive, hopefully.

Please man, never become the next WATAIN... Better keep playing top-quality music and release 1000 or 2000 copies of each album that will be cult in 10 years, than to release generic albums that will be forgotten in 10 years, except of some completists that praise the older crap only to avoid praising the newer one...

Yes Void is a masterpiece ! There are enought watain like bands for sure ahahah. Vrolok is unique and it's really good thing !

Thanks to both of you.

Watain is good how they are, no one should be copying that anymore. It's rather sickening, actually. A close contact of mine once jokingly referred to all of those bands as NWOWBM, "new wave of Watain black metal". I've no intention to stray from the course Vrolok's been following/evolving on by any means. The next album will be heavier, more "disturbing", and darker than Void. Similar lyrical concepts, a bit more abstract. I've noticed some younger bands already starting to copy the "Void sound", though. Time will show this...

Thanks to Drakkar for releasing "Void" and congratulations to you, Perosus.
I hope you have apreciated my review.
In my opinion, " Void" is a great masterpiece. Vrolok has its own black metal approach and a unique sound. The songs are also very original and create a great and impressive atmosphere.
I recommend everybody to buy this incredible release.
Total support !

Thanks, I appreciate the review. Anyone who has positive or negative views on the album are welcome to post them here. I'm sure both Drakkar and I anticipate varying viewpoints.

The next album is called "Astral Cognizance" and is just as far from Void as Void was far from Soul Amputation. Someone, somewhere might like it.

Vrolok "Void" Album Review :
http://www.imm3moria.org/v4/index.php?option=com_simple_review&review=508&Itemid=28

Salvé Perosus ! Did you start writing the lyrics ? What will be the lyrical themes in general ? When do you think "Astral Cognizance" will be released ?
Did you get other reviews except the ones you have listed before ?

Thanks for the link.

The album's finished entirely except for the percussion, which should be completed soon. The themes are hard to describe... the album title probably says more about it than I could describe right now.

I know I'm late posting, but Void is fantastic.

I'm not sure what else to say, other than it's great.

I find it thought-provoking, and inspiring.